Il federalismo municipale arriva al traguardo, introducendo importanti novità nel sistema fiscale già a partire da quest'anno.
Il provvedimento, approvato dalla Camera con 314 sì, 291 no e due astenuti prevede una prima fase d'avvio che scatta dal 2011, mentre l'entrata a regime del fisco comunale è prevista per il 2014. Scattano da subito le aliquote al 21% e 19% per i proprietari di case in affitto e aumenta già da quest'anno il bottino che andrà alle amministrazioni locali, frutto del contrasto all'evasione. Ancora tre anni di tempo, invece, per introdurre l'Imposta municipale e la sorella minore (l'Imu secondaria).
Ecco di seguito le misure contenute nel decreto legislativo.
Fiscalità immobiliare
È il primo effetto del federalismo municipale in attesa che il sistema vada a regime nel 2014. Da quest'anno sono attribuite ai Comuni la cedolare secca, in misura del 21,7% e il 30% dell'imposta di registro e di bollo, delle imposte ipotecarie e catastali. Il gettito confluisce nel fondo sperimentale di riequilibrio che è in vigore per tre anni e comunque fino all'entrata in vigore del fondo perequativo previsto nella delega. Per il funzionamento del fondo e la sua ripartizione si rinvia ad un decreto del ministero dell'interno di concerto con l'economia.
Compartecipazione all'Iva
Ai Comuni è attribuita una compartecipazione del 2% al gettito Iva. In sede di prima applicazione e in attesa della determinazione delle quote ripartite per Comune, la sua assegnazione avviene sulla base del gettito Iva per provincia suddiviso per il numero degli abitanti di ciascun comune.
Cedolare secca
Nessuno ci rimette, molti risparmieranno. È questo l'impatto di una tassazione che, l'ultima versione del decreto, prevede al 21% sulla pigione pagata per tutti i contratti e del 19% su quelli "agevolati". Ora, invece, i guadagni vanno tassati con la progressività dell'Irpef e con l'imposta annuale di registro del 2%. Secondo i calcoli di Confedilizia il guadagno c'è sopra i 15.000 euro di reddito per tutti i contratti e sopra i 28.000 euro per quelli agevolati. Nessuno comunque ci potrà perdere, perchè rimane la possibilità di applicare la vecchia normativa. Gli inquilini, poi, se il proprietario sceglie la cedolare, non avranno rincari d'affitto, nemmeno gli adeguamenti annuali all'Istat.
Compravendite
Sconto fiscale dell'1% in arrivo sui trasferimenti immobiliari dal 2014. È prevista una profonda riforma che semplifica le attuali imposte di registro, catastali e ipotecarie. Arriva una sola imposta del 9% sui beni in genere, del 2% sulle prime case. Il tributo minimo da pagare è di 1.000 euro. Oltre allo sconto, rispetto al cumulo delle tasse attuali, è certo una semplificazione.
Imposta municipale
Parte dal 2014, si applica su tutti gli immobili esclusa la prima casa. I calcoli del governo hanno stimato un impatto neutro: l'aliquota base è dello 0,76% che sarà di "equilibrio" per sostituire il gettito attuale dell'Ici, dell'Irpef seconda casa e delle relative addizionali ma i Comuni possono determinare aumenti o diminuzioni sino allo 0,3%. Nel caso di immobili locati l'aliquota di base viene dimezzata.
Imu secondaria
Anch'essa parte dal 2014 e sostituisce la tassa per l'occupazione di spazi pubblici, il canone di occupazione di spazi pubblici, l'imposta comunale sulla pubblicità.
Addizionale Irpef
Vengono sbloccate. I Comuni che attualmente hanno un'addizionale non superiore allo 0,4% possono istituirla o aumentarla fino a quella soglia. In ogni caso non può essere aumentata per più dello 0,2% l'anno e comunque entro il massimo dello 0,4%. Lo sblocco parte dall'anno di imposta 2010 se le relative delibere vengono approvate entro il 31 marzo 2011.
Imposta di soggiorno
Non è una novità assoluta: è stata introdotta dalla riforma costituzionale del titolo V fatta dal centrosinistra nel 2001. I Comuni capoluogo di provincia, le unioni di Comuni e i Comuni turistici possono istituire una tassa di soggiorno fino ad un massimo di 5 euro a notte. Il gettito va a finanziare interventi nel settore del turismo, comprese le strutture ricettive, interventi di manutenzione dei beni culturali ed anche i relativi servizi pubblici locali.
Imposta di scopo
Viene ampliata. Potrà essere istituita dai Comuni per finanziare un range più ampio di opere pubbliche e può finanziare l'intero ammontare della spesa per l'opera.
Lotta all'evasione
I Comuni sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella lotta all'evasione fiscale. E i sindaci sono incentivati farlo perché ai municipi viene assegnato tutto maggior gettito derivante dall'accatastamento degli immobili fantasma e il 50% (anziché il 30% come è attualmente) del maggior gettito derivante da accertamenti fiscali.
SanzioniA decorrere dal primo aprile 2011 le sanzioni previste per inadempimento degli obblighi di dichiarazione delle variazioni di consistenza o di destinazione sono quadruplicati. Il 75% delle sanzioni è devoluto al Comune di ubicazione dell'immobile interessato.