Comunicato

Inserito in data:  21/03/2011

Ricordate? Ci davano per morti e invece è morta l’opposizione

Forse qualcuno se n’è dimenticato: poco prima di Natale si discuteva del dopo-Berlusconi come se fosse cosa fatta, questione di giorni se non di ore. Quanto al programma di governo espresso nei cinque punti votati dal Parlamento il 29 settembre, era descritto dall’opposizione, e anche da certi ambienti della maggioranza, come una sorta di fossile, un reperto da consegnare agli archivi, lo scrive in una nota Luca Mariotti, Dirigente Nazionale dei giovani del PdL.

Sono passati appena tre mesi da quei giorni di dicembre e nessuno, neppure nell’opposizione più oltranzista, mette in discussione che Silvio Berlusconi porterà a termine il suo mandato. Ma soprattutto il premier ed il governo hanno approvato tutti e cinque i punti del programma – federalismo, sicurezza, Sud, fisco e ora giustizia – continuando quindi a lavorare, mentre gli altri perdevano tempo in chiacchiere.

 

Mai sottovalutare il premier, la sua tenacia e le sue risorse politiche. Questa lezione non è stata evidentemente ancora assimilata né dalla sinistra, né dal falso centrodestra. La situazione che abbiamo adesso è per certi aspetti paradossale, addirittura comica: l’azione di governo e il rafforzamento della maggioranza sono decollati, ma i Bersani, i Di Pietro, i Vendola, i Fini sono ancora in attesa ai banchi dell’aeroporto. Qualcuno dovrebbe avvertirli che hanno perso l’aereo.

 

· La maggioranza, che con il voltafaccia dei finiani si era ridotta ai minimi, continua a ingrossarsi ogni giorno di più. Alla Camera quota 330 non appare affatto un obiettivo lontano.

 

· Il governo, che doveva cadere da un momento all’altro e per il quale si studiavano le ipotesi e le candidature più fantasiose, a cominciare da quelle cosiddette tecniche, vede saldamente in sella Berlusconi.

 

· La legislatura, che doveva interrompersi anch’essa, arriverà alla conclusione naturale.

 

· Le misure sulla sicurezza, primo punto dei cinque, sono state approvate.

 

· Il Federalismo è stato approvato e procede verso la conversione definitiva in legge.

 

· Sul fisco si sono aperti i “tavoli tecnici” che porteranno entro la fine della legislatura ad un nuovo sistema di imposte e ad una riduzione delle tasse.

 

· Il piano per il Sud non solo è stato approvato, ma è stato portato da Berlusconi anche ai summit europei che hanno a loro volta dato il loro indispensabile imprimatur.

 

· Infine la giustizia, per la quale è stata approvata dal governo e verrà presentata in Parlamento la riforma più ampia che si sia mai vista in Italia. Una riforma, non ci stancheremo mai di dirlo, che è per tutti, e non certo una legge ad personam.

 

A questo punto che situazione abbiamo? Semplice: il governo è in sella, la maggioranza si rafforza ed i cinque punti della seconda fase di legislatura tutti approvati e già in discussione ai vari livelli, se non addirittura operativi.

 

E dall’altra parte? Comizi di piazza, leader smarriti, partiti divisi, anzi lacerati al loro interno. Parti consistenti dei moderati del terzo polo intendono riaprire il dialogo con Berlusconi. Chi aveva puntato contro il premier si trova in tasca il biglietto sbagliato. Un’intera strategia politica, se vogliamo chiamarla così, è clamorosamente fallita.

 

 


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