Da giovedì 6 a sabato 8 settembre 2007 a Gubbio si è tenuta la Scuola di formazione politica.
Grande successo per la Scuola di formazione di Gubbio. E' stata infatti nutrita la partecipazione di iscritti e simpatizzanti di Forza Italia al corso di Formazione politica.
Anche il movimento giovanile marchigiano era presente a Gubbio. Erano presenti oltre al Coordinatore Regionale dei giovani di FI Luca Mariotti vari esponenti del Coordinamento Regionale tra i quali Enrico Rimini, Giovanni Cipolletta, Alessio Ceroni, Raffaele Belogi e Javier Pagano.
La tre giorni si è conclusa con l'intervento conclusivo del Presidente Silvio Berlusconi.
La sintesi dell'intervento del Presidente Berlusconi a Gubbio
"Sono ottimista sul nostro futuro perché questa maggioranza imploderà presto. Noi torneremo alle urne a primavera". Lo ha affermato Silvio Berlusconi che è intervenuto a Gubbio nella terza e conclusiva giornata del seminario organizzato da Forza Italia.
Il Presidente ha citato i dati dell’ultimo sondaggio di 'Olimpia research' che danno la Casa delle Libertà al 55,7 per cento e il centrosinistra al 44,1 per cento. Il Partito Democratico, che definisce ironicamente "grande, nuovo, straordinario" e’ fermo al 27%, mentre Forza Italia sale al 32,7%. "Per quanto riguarda la fiducia a Prodi il fantastico leader e’ al 23,2%; Silvio Berlusconi voi mi direte al 25, al 30, al 40, al 50, al 55 per cento. E invece il sottoscritto e’ al 63%". Dopo le elezioni delle politiche Berlusconi aveva proposto un accordo al centrosinistra per governare il Paese e ripartire e cariche istituzionali". "Loro invece di ricercare soluzioni capaci di rappresentare la realtà uscita dalle urne, hanno pensato di governare l’Italia con una maggioranza risicata e divisa".
Parlando della rivolta fiscale adombrata da Bossi, il leader della Cdl ha
sottolineato che senza il calo della pressione fiscale "l’Italia finirà
per ribellarsi", ma soprattutto accusa il centrosinistra di aver riportato
indietro gli orologi della Storia. Il Governo Prodi è sotto il ricatto della
sinistra ed è costretto ad una mediazione continua. Il fattore ’K’ pesa
sull’Esecutivo e sulle sue scelte e si è in presenza di un "tragico
spettacolo di rissosità". "L’Italia è in crisi - ha osservato
Berlusconi - e ci chiede di tornare al Governo con la nostra classe dirigente
disinteressata e moderna". Non c’è spazio ad operazioni di frontiera ed
antistoriche, ma Berlusconi apre ad una nuova legge elettorale, purché raccolga
l’accordo di Gemonio con Bossi: "Rafforzamento del bipolarismo, premio di
maggioranza alla coalizione, voto per il programma per il Presidente del
Consiglio. Detta anche i tempi, cioè subito, altrimenti si può anche andare a
votare con quella attuale che ha funzionato bene alla Camera e non ha funzionato
al Senato solo perché il centrodestra ha preso 200 mila voti più del
centrosinistra.
Berlusconi ha sollecitato la creazione della federazione dei gruppi parlamentari della Cdl per poi proseguire il percorso "condiviso e corale verso il Pdl. Un Partito delle libertà che non deve avere paura dei Circoli di Michela Brambilla e degli altri movimenti. Per spiegare questo ha fatto ricorso ad una metafora: "Un grande fiume non può avere timore dei suoi affluenti. Più affluenti ci sono e più il fiume diventa grande". "Ho un grande sogno concludere la mia avventura politica lasciando in eredità un grande partito unitario, federato con la Lega".